Storia
La storia dell’Honduras risale ovviamente al periodo coloniale, quando proprio il grande esploratore Cristoforo Colombo vi sbarcò durante il suo quarto viaggio nel 1502. Nel territorio prima della venuta degli spagnoli erano presenti moltissime popolazioni autoctone, soprattutto caraibiche, come quella dei famosi Maya ormai però già giunti al declino.
La storia dell’Honduras è da leggersi pari passo a quella del Messico. In realtà infatti gli spagnoli che presero il comando del territorio avevano già nelle loro mano il territorio di Panama e Messico.
Hernan Cortes, famoso conquistatore spagnolo, arrivò in Honduras nel 1525 e mise in piedi una battaglia senza pari che durò bel 14 anni, fino al 1539, per ottenere uno dei territori del Centro America più ricchi di risorse minerarie.
Durante gli anni furono scoperti moltissimi giacimenti presso Gracias e presso Comavagua (che nel 1540 fu anche eletta a capitale della colonia spagnola). Con il passare degli anni, durante il 1600 Comavagua fu soppiantata dall’odierna Tegucigalpa proprio perché si era scovato in essa un centro potenzialmente enorme per le attività minerarie di tutto il paese. Durante gli anni del colonialismo dalla sua scoperta fino al 1800, l’Honduras rimase una squallidissima provincia, anche scarsamente popolata, del regno di Guatemala.
Qualcosa si mosse solamente nel 1821, quando l’Honduras ottenne l’indipendenza dalla Spagna ed entrò a far parte (nel 1823) della Federazione delle Province Unite dell’America Centrale.
Anche per i Centro-Americani gli anni della metà dell’ottocento erano anni difficili: ci fu infatti una tremenda guerra civile guidata da Francisco Morazan (delle forze liberarli) tra il 1827 e il 1829. Solamente nel 1840 si instaurò una vera e propria repubblica, retta dai Caudillos, ovvero Francisco Ferrera, Juan Lindo e Santos Guardiola.
Nel secolo scorso si susseguirono una lista di regimi liberali che riuscirono in qualche modo a modernizzare il paese americano. La capitale (tornata di nuovo a Comayagua) venne spostata di nuovo a Tegucigalpa e si iniziarono delle vere e proprie campagne per migliorare la politica estera. Molte compagnie americane, soprattutto quelle agricole, riuscirono a migliorare il mercato ortofrutticolo Honduregno e fecero in modo che il solo commercio di banane fosse uno dei mercati più floridi di tutto il paese. Ovviamente la buona intesa economica con gli Stati Uniti d’America giovò anche a livello politico… Durante gli anni trenta, non si poteva dire che l’Honduras se la passasse poi così male, nonostante la povertà continuasse comunque a farsi sentire; il colpo più grande però arrivò proprio nel 1932 quando venne nominato alla presidenza Tiburcio Carias che instaurò una vera e propria dittatura grazie anche ai cambiamenti apportati nella vecchia costituzione. Fino al 1948 e più in là venne attuata una vera politica oligarchica, soprattutto manipolata dagli USA.
Uno degli eventi più interessanti avverrà nelle elezioni del 1993 quando trionfò il partito liberale, che portava alla presidenza Carlos Roberto Reina, particolarmente interessato ai diritti umani e politici. Durante la sua carica limitò il potere delle forze armate e promosse tante riforme dal punto di vista economico e della sicurezza, soprattutto contro la corruzione e il traffico di stupefacenti.
Ancora oggi in Honduras è al potere il partito liberale (eletto nel 2006) con il presidente Manuel Zelaya, in passato già ministro nel vecchio governo liberale di Flores.